In un report da 72 pagine gli analisti di Citigroup danno per certa la morte dell'industra del tabacco. Ci vorra' molto tempo, dai 30 ai 50 anni, ma sembra essere questo il destino inesorabile con cui le aziende del settore dovranno fare i conti.
Si tratta appunto di "un andamento la cui natura e' estremamente di lungo termine e cio' non giustifica l'adozione di particolari provvedimenti ora", scrivono gli analisti. "Assumendo pero' un'ottica di lungo termine, e' difficile ignorare i dati da qui a 50 anni. Il tasso con cui si consumano sigarette sta continuando a calare, e lo sta facendo da 50 anni. Questo significa che la percentuale del declino in termini di volumi accelerera' progressivamente", si legge.
"Se questa situazione continuera', l'incremento eventuale dei prezzi non sara' sufficiente a trascinare al rialzo i profitti" delle aziende del tabacco, scrive Citigroup aggiungendo che "tuttavia, vediamo ancora un'espansione decente degli utili per diversi anni, dal momento che siamo convinti che gli utili su suolo inglese possono continuare a salire fino al 2020-25. Ma se i volumi vengono meno, le implicazioni saranno molto diverse".
Ci sono tre possibili scenari riguardanti il livello di consumo di sigarette, avvertono gli analisti. Il primo: l'attuale trend proseguira' fino ad arrivare a zero. Il secondo: sempre piu' persone smetteranno di fumare. Il terzo: fumare diventera' un'attivita "inaccettabile" e piu' facile da regolare. "Potrebbe addirittura essere messa al bando", riferiscono gli analisti che ricordano l'adozione di una legge in Finlandia il cui scopo e' quello di "porre fine all'uso del tabacco".
Nessuna indicazione sulle probabilita' che uno di questi scenari si realizzi: "sono tutti possibili", dice Citigroup, "ma e' probabile che tra 30-50 anni non ci saranno piu' fumatori in Gran Bretagna e in altri paesi industrializzati". Intanto i titoli di Imperial Tabacco e British American Tabacco sono stati bocciati.
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