domenica 27 febbraio 2011

6 gradi di separazione



Mio voto:

7

Titolo Originale: Six degrees of separation
 Nazione: USA
 Anno: 1993
Genere: Drammatico
Durata: 111'
Regia: Fred Schepisi
Sito Ufficiale: -
Cast: Stockard Channing, Will Smith, Donald Sutherland, Ian McKellen, Mary Beth Hurt, Bruce Davison
Produzione e distribuzione: Arnon Milchan, Fred Schepisi-Uip
Uscito nelle sale: 8 Dicembre 1993
Trama: Un giovane di colore, Paul, ha la capacità di suscitare l'interesse delle persone trattando un qualsiasi argomento. Grazie a questa sua capacità, incanta alcune famiglie benestanti riuscendo così a farsi ospitare nele loro belle case...
Trailer:



Commenti: Tratto da un opera teatrale 6 gradi di separazione è un film un pò confuso con un filo logico molto sottile e difficile da seguire,ma con dialoghi ben curati che portano a diversi spunti di riflessione.
Buono il cast,ottima prova di Will Smith.
La trama nonostante tutto è molto originale,un particolarissimo film di critica alla società americana dove il successo e i soldi sono l'unica cosa che conta e l'apparire conta più dell'essere,difatti nessuno sa chi è realmente Paul ma ognuno lo riconosce per quello che lui stesso vuole apparire. 


Frasi del film: 
  • Ho finito il libro: è una storia toccante. È comico, perché lui vuole fare tante cose ma non riesce a fare niente. Odia la falsità e sa solo mentire agli altri. Vuole essere benvoluto da tutti, ma è solo pieno d’odio e completamente egocentrico. In altre parole, è il ritratto piuttosto fedele di un adolescente maschio. È stata un'esperienza, non la farò diventare un aneddoto... Che valore diamo all'esperienza? (Paul) 
  • Era così povero che non possedeva neanche la sua sporcizia.  (Paul) 
  • Allora io sono un collage di pennellate senza senso, sono un colore dato a caso... (Ouisa Kittredge) 
  •  E' evidente che la scelta dell'oggetto che è uno degli elementi nell'armonia della forma deve essere compiuta solo in base ad una vibrazione corrispondente nell'anima umana. (Flan Kittredge)
  • Io ritengo che l'immaginazione sia il passaporto che noi ci costruiamo per entrare nel mondo della realtà,io credo che l'immaginazione sia solo un altro modo per definire l'unicità di ognuno di noi (Paul)
  • L'immaginazione è stata così svilita che, a un certo punto, l'immaginazione, anziché essere il perno della nostra esistenza, oggi è il sinonimo di qualcosa che è totalmente al di fuori di noi, come la fantascienza, o, che so, l'uso delle fettine di mandarino o di arancia sulle braciole crude di maiale... ecco, una ricetta estiva fantasiosa. E Guerre stellari, così pieno di immaginazione! E Star Trek, così pieno di immaginazione! E Il signore degli anelli, tutti quei nanetti: quanta immaginazione! Oggi l'immaginazione ha cessato di rappresentare il nostro collegamento, il collegamento più profondo fra la vita interiore e il mondo che è al di fuori di noi, in cui viviamo tutti. Cos'è la schizofrenia, se non lo stato in cui quello che c'è qui dentro non corrisponde a quello che c'è di fuori? Perché l'immaginazione è diventata un sinonimo di stile. Io ritengo che l'immaginazione sia il passaporto che noi ci costruiamo per entrare nel mondo della realtà. Io credo che l'immaginazione sia solo un altro modo di definire l'unicità di ognuno di noi. Jung dice: " Il peccato più grave è la mancanza di coscienza". II giovane Holden dice: "Quello che mi fa più paura è la faccia dell'altro. Non sarebbe tanto male se potessimo essere tutti e due bendati". Molte volte le facce che abbiamo di fronte non sono quelle degli altri, ma sono le nostre. Ed è la peggior forma di vigliaccheria, questo avere così tanta paura di se stessi da coprirsi gli occhi piuttosto che affrontarsi. Guardarsi in faccia, è la cosa più difficile. L'immaginazione è un dono di Dio per aiutarci a rendere questo autoesame sopportabile. (Paul)


 Vi lascio con un video del film dove spiegano la teoria dei 6 gradi di separazione:
 

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